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La sede comunale di Chieri fino ai primi anni dell'Ottocento era sita in piazza Mazzini nell'edificio che oggi ospita la scuola Sant'Anna. Tale sistemazione era frutto dell'accorpamento dialcuni edifici, operato nel secolo XV: possiamo presumere che l'aspetto esterno dell'edificio non fosse sufficientemente degno della funzione ospitata.
Pertanto, verso il 1769 le autorità comunali commisisonarono all'architetto Bernardo Vittone il
rifacimento della facciata, in modo tale che si superasse la sgradevole sensazione data dall'unione di due difici non in asse tra di loro.
Il disegno, che ci è pervenuto, mostra una duplice proposta: a sinistra sono presenti dei rilievi cosiddetti a bugnato che sottolineano la parte bassa del fabbricato; a destra il piano terreno è liscio. La partitura della facciata era prevista con paraste di ordine gigante, cioè inclusive dei due piani superiori, con finstre riquadrate con stucchi e due balconcini simmetrici. Al centro
doveva essere collocato una iscrizione con lo stemma civico in stucco, sormontata da un più grande stemma della Casa regnante. Il corpo centrale della facciata, rilevato e curvo, avrebbe corretto il differente piano di superficie originato dall'unione dei due edifici medievali. Nessun accesso era previsto al piano terreno: si era studiato un accesso laterale sulla rampa che collega la piazza alla zona alta della città, dove sorge la chiesa di San Giorgio.
La prematura morte dell'architetto nell'ottobre 1770 fece sì che il Consiglio comunale non procedesse nella costruzione di tale solenne facciata, mentre affidò a Mario Ludovico Quarini,
successore del Vittone, il completamento dell'ampliamento Ovest con un aulico ingresso al Municipio e la proposta di una grande Sala dell'Insinuazione, per l'ufficio del registro. La piccola facciata, un vero "miracolo" di equilibrio compositivo, fu eseguita ed è tuttora perfettamente conservata, mentre la sala non fu costruita perché prevedeva una spesa eccessiva.
L'opera di Vittone e Quarini, in questo come in altri cantieri, risulta così legate da un filo di continuità, a testimoniare una collaborazione avviata già dal 1757 con i disegni per la Cappella della B. Vergine delle Grazie nella Collegiata di Santa Maria della Scala.
La facciata dell'edificio, dal 1847 divenuto Asilo Sant'Anna, venne invece edificata negli anni Trenta, con una soluzione dignitosa ma poco significativa, che i restauri della metà degli
anni Novanta hanno eliminato a favore della messa in luce di alcune finestre quattrocentesche, soluzione che privilegia una rilettura del manufatto originario.
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