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Al principio del Novecento via Roma era denominata strada di Picchio o di Piccio, era stata realizzata per condurre alla stazione ferroviaria (1874) e di lì alla strada per Cambiano. Nel giro di alcuni decenni lo spazio tra le mura medievali sul versante meridionale e la strada ferrata venne riempito di opifici e abitazioni, secondo un piano che dapprima prevedeva numerosi isolati, ma poi venne semplificato.
Il caso che esaminiamo è la tipica casetta suburbana, di cui esistono tuttora numerosi esemplari ormai inseriti nel centro abitato di Chieri. Il 18 luglio 1906 Giuseppe Luigi Fasano fece istanza per costruire una casa, scrivendo al Sindaco, che sottopose l'istanza alla Commissione d'Ornato, organismo creato nel 1838.
Nella domanda compaiono una pianta generale in scala 1:1500 e un doppio disegno pianta-prospetto in scala 1:100. L'esecutore, ma verosimilmente anche il progettista, fu Stefano Lorano, la cui ditta di costruzioni fu molto attiva in città tra Otto e Novecento.
Lo stile della costruzione è essenziale: la casa su due piani sarebbe stata ornata da decorazioni geometriche applicate alle aperture e da un balcone forse provvisto di parapetti di metallo.
Le indicazioni dimensionali indicate dal proprietario sono ancora in tavole, benché la scala metrica si fosse imposta in Piemonte già nella prima metà del secolo XIX: nel linguaggio comune persistevano le vecchie abitudini.
Esiste ancora la nostra casetta? Pare di sì, all'altezza del civico 24 di via Roma, nascosta da un edificio moderno. Ogni costruzione ha la sua storia: scopriamola in archivio!
Segnatura archivistica: categoria X (Lavori pubblici), classe 10, fasc. 1001.
Datazione della pratica: 18 luglio 1906 – 1° agosto 1906
Autore del disegno: Stefano Lorano (probabilmente)
Titolo: Progetto di casa di civile abitazione
Forma: foglio di carta in formato protocollo con istanza e progetto
Lingua: italiano
Restauri: nessuno
Mostre: nessuna