Un grosso fabbricato lungo la strada regionale 10 fa mostra di sé per lo stato precario nel quale è giunto ai giorni nostri. Ebbene, quel fabbricato, oggetto di un interrotto tentativo di recupero, ha una storia interessante ed è presente in alcuni documenti dell'archivio.
Ne segnaliamo uno, una mappa del secolo XIX che raffigura la zona collinare a Nord della strada di Torino, ove compaiono diversi appezzamenti e cascinali. Al numero 9 si indicano “due piccoli campi di Giuseppe Mangolino”. Il disegno ci fornisce alcune informazioni sul fabbricato e sulla strada, che allora era stata tracciata da pochi anni, con abbandono della vecchia strada, più stretta e tortuosa, che passava più a
Nord e che oggi riconosciamo in parte esaminando alcune vie residenziali e sentieri.
Sono raffigurati anche il mulino di David Levi e il vicino ponte sul Tepice, di cui si dice che è a rischio di crollo. A matita si intravvedono i segni che il misuratore ha tracciato per costruire il reticolo di strade e indicare i singoli appezzamenti.
Dal 1905 l'edificio fu adibito a tintoria da parte della famiglia Olivero. In seguito la costruzione fu acquistata da Vincenzo Caselli, titolare di un'altra tintoria sita nel centro di Chieri.

Dal 1964 le attività cessarono e la costruzione fu parzialmente abbandonata, oggi è in stato molto precario. Il fabbricato è costituito da vari corpi, il più caratteristico presenta una finestra semicircolare, ed ampie finestre che davano luce al luogo di lavorazione.