Una serie molto importante dei documenti chieresi è costituita dalle Squadre finium, strumento indispensabile per la determinazione dei confini interni al territorio di Chieri e del suo “distretto”.
La serie consiste di otto volumi, dal 1425 al 1580 circa.

Il titolo del primo volume è Squadre finium inclite comunitatis Cherii cum suis estimis 1425,
Squadre delle zone dell’illustre comunità di Chieri con i loro valori 1425. 

Nella prima pagina si elencano gli addetti alla misurazione dei confini delle varie zone del territorio, distinti per quartieri. A seguire si descrive la “prima finis”, la prima zona: dalla porta del Vairo (porta Torino) al guado del Balermo (sulla strada regionale 10 all’altezza della chiesina di Santa Maria di Betlem) poi sulla strada del Balermo e il rio Tepice fino al guado. Viene indicato il nome antico “pasquum vetus” (vecchio pascolo) e la consistenza in giornate:  32 giornate aratorie, 32 giornate di vigna e alteno, 40 giornate di prato, 15 giornate di ronco.
I volumi 2, 3 e 8 presentano coperte di pergamena riciclata: si tratta di pagine di antichi testi in latino, su due colonne, adattate a coperta per i registri comunali. Ve ne sono moltissimi casi negli archivi.
Una delle copertine (volume 4), invece, presenta un bel disegno di soldato armato di alabarda e protetto da armatura metallica (edito una ventina di anni fa).
Tali volumi sono molto preziosi, perché ci restituiscono le denominazioni delle varie regioni della campagna chierese, che oggi sono spesso dimenticate. Quindi, per esempio, ci indicano la posizione di Gabiano, Banchette, Pinallo, La Sorba, Molinatto, Camporella, Valletorta,  Gioncheto, Poggio Ferrere, Prato dei Fantini e così via.
Inoltre, vi si elencano i vari casali della campagna e della collina, come Casa dei Ratti , castello di Pessione, Ponticelli, Formagerio, Montosolo…