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Negli archivi di ogni tipo, le carte contabili spesso occupano grande spazio, sono le principali espressioni di un’attività.
Evidentemente, il denaro dà vita alle azioni dell’uomo in ogni epoca. Nell’archivio comunale della nostra città, esse sono particolarmente antiche e sofisticate. Erano redatte dai “rationatores”, sorta di ragionieri del Comune medievale, erano parte integrante del sistema istituzionale chierese (e non solo), come testimoniato dalla menzione che se ne fa negli Statuti del 1311.
Interessante, tra i numerosi volumi giunti fino a noi, un registro intitolato
Liber racionum venerabilis et (lacuna nel testo) Marchi Buxeti massarii com(unis) inceptus die XXV mensis iuni anno domimini millesimo CCCCXXVI.
Libro dei conti del venerabile e … Marco Busseti, massaro del comune, iniziato il 25 del mese di
giugno nell’anno del Signore 1426.
Il principio del volume è una invocazione solenne alla beata Vergine Maria, ai santi Giorgio e Guglielmo e Basilissa e ai duchi e principi di Savoia e del Piemonte. Tale formula in qualche modo conferma il
carattere ufficiale del libro di conti all’interno delle strutture comunali locali, che nel corso del Quattrocento si stavano in qualche modo affermando e precisando nei domini sabaudi, che da pochi anni avevano ottenuto il titolo di Ducato (per volere dell’imperatore Sigismondo nell’anno 1416). Si tratta, dunque, dei conti, iniziati
dal ragioniere capo ed archivista Marco Busseti, del quale al momento nulla sappiamo di più. Le pagine del volume sono organizzate con un ordine visivo molto rigoroso, che sottintende una precisa tenuta della contabilità.
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