In un volume di recente restaurato troviamo i nomi dei membri del Maggior Consiglio di Chieri. 

Leggendo la lista dei consiglieri possiamo annotare i nomi e i cognomi più diffusi:

Dunque i Bertone, Lanfranco, Ceppi, Marocco, Robbio, Costa, Gribaudi di oggi potrebbero cercare i propri antenati in tale documento? Non è sempre detto: possiamo formulare delle ipotesi, ma con grande prudenza. Il metodo è seguire una linea di paternità in paternità oppure di maternità in maternità attraverso la serie dei catasti o degli ordinati, come alcuni hanno fatto, con l’aiuto di alcuni eruditi appassionati di storia chierese, Filippo Ghirardi e Secondo Caselle in primis.
L’invito è, dunque, a consultare questo ed altri volumi per seguire le tracce della classe dirigente chierese, senza aspettarsi un risultato certo, ma cercando di stabilire quanto fossero diffusi i cognomi oggi superstiti e quali, invece, si siano perduti nel tempo.
La lettura di tali liste ci aiuta anche a capire quali tipi di cognome fossero in voga all’epoca. Derivavano, di volta in volta, da un nome, da una professione, da una provenienza vicina o lontana, da uno strumento di lavoro e così via.
A mano a mano che prosegue il restauro dei nostri documenti, acquisiamo ulteriori informazioni e possibilità di ricerca e di statistica, che trovano speso tenaci appassionati, alcuni dei quali si aggirano ormai da oltre un decennio nella sala di consultazione, mai paghi di impadronirsi di dati e notizie.
E i nomi? Bartolomeo, Guidetto, Ugo, Giacomino, Biagio, Tommaso, Ilarione, Michel, Martino, Simeone: oggi sono meno diffusi che allora, forse in ossequio a nomi più alla moda, certo staccati dalla tradizione. Ricordiamo, però, che proprio quella successione alternata dei nomi, che si tramandano di nonno in nipote, consente al ricercatore di scegliere il proprio ceppo nella varietà di linee che portano lo stesso cognome. Una regola aurea nella ricerca genealogica! 

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