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Tra i disegni dell’archivio comunale, se ne conserva uno che raffigura in pianta un edificio ormai scomparso.
Fino a qualche anno fa era noto come sede del Dopolavoro Enel, sua ultima destinazione d’uso fino alla fine degli anni Settanta del '900. Se ne notava la grossa mole sulla strada che porta dalla Porta Gialdo a Riva. L’edifico si trovava molto al di sotto del piano stradale, ricoperto di una florido manto di edere, che lo rendevano romantico e pittoresco. Non un rudere, ma certo un affascinante “casone” semiabbandonato.
La sua prima funzione fu quella di centrale del gas di Chieri, come “gazometro” compare nella pianta del 1889.
La gestione era affidata alla ditta De Bartolomeis, la cui intestazione è impressa sul lato sinistro del foglio. Le vicende della fornitura del gas a Chieri sono meglio narrate nell’articolo sotto menzionato, a cui si rimanda. Certo, l’edificio nel disegno è sommariamente delineato e probabilmente fu ampliato almeno una volta. Altri documenti ci testimoniano dell’attività connesse al gas, usato per la pubblica illuminazione della nostra città: mappe recanti i punti luce, progetti per questa importante centrale del gas.
L’auspicio è che il tema susciti l’interesse di qualche studente o storico locale, che possa ricomporre le vicende progettuali, qui solo accennate, e restituire alla cittadinanza un interessante elemento di conoscenza della città ottonovecentesca.
Scheda tecnica
E-mail: archivio@comune.chieri.to.it
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