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Estremi cronologici: Anni Trenta - 1987
Data rilevazione: 2019
Soggetto conservatore
Nel 1975 cinque produttori di telerie si unirono e si registrarono sotto il comune marchio di impresa “Telerie di Poirino TP”: Quattrocolo Antonio, Musso Maurizio, Musso fratelli, Vacca Domenico, Gioda associate nella Unione Fabbricanti Tessili di Poirino. Il marchio riguardava telerie, tessuti, coperte da letto, tappeti da tavola, articoli tessili vari.
Soggetto produttore
L’azienda di Antonio Quattrocolo di Poirino, attiva dagli anni Quaranta fino al 1988 fu una delle fondatrici delle “Telerie di Poirino TP”. Produceva camiceria da lavoro, canovacci, tende da sole di svariati colori e le famose "lenzuola della nonna" che costituivano un pezzo importante nel corredo di una volta; si tratta di un prodotto di qualità, tutelato dal marchio TP e tutt'ora esistente sul mercato, come prodotto di nicchia.
Intervista a Antonio Quattrocolo
Il papà Gaspare era nato a Poirino e aveva una bottega tessile con 12 uomini, ma dopo la I guerra era in crisi perché era senza materiali. Lui nasce il 2 febbraio 1929 frequenta il convitto civile a Torino e la media al serale; sfollato a Poirino come la scuola frequenta poi il corso di tessitore all’Avogadro e poi all’Istituto per periti tessili, chimici e tintori di via Bologna; si diploma nel 1948. Il papà muore a 56 anni di tisi e lui aveva 20 anni e fa una società di fatto con la mamma. Il mercato tirava ma lui era giovane, vendeva a metri. Tesseva lino, canapa e cotone, poi apri anche una tintoria per tinto in filo. Tesseva a diversi colori con i telai meccanici. Aveva un rappresentante in Toscana che era una piazza valida per la biancheria. Vendeva tutte le altezze: da 70 cucite per 20 per 3, lenzuola da 150 una piazza e da 240 o 270 due piazze; anche pannolini e strofinacci. Dopo la II guerra comprava il cotone dall’America del Sud (Messico in particolare) che arrivava a Rotterdam. Le fibre erano molto lunghe fino a 6.000 titoli mentre quando lui studiava provavano con 4.500. 600D Mealing. Il negozio di via Po a Torino è stato aperto da un cliente: Ansaldi che vendeva in via Garibaldi, poi ha preso l’esclusiva e ha aperto in via Po con il marchio. L’azienda aveva 15 operai e anche i terzisti, lo chiamavano sig. Poirino. Lui andava a vendere e vendeva in Emilia Romagna e anche oltre, fino a Chieti. Girava con la mazzetta che era il campionario. Ha studiato e realizzato un filtro per il latte con la canapa. La canapa napoletana era più fine, in centro era media, al nord di bassa qualità. José Ferrer, spagnolo, vendeva a prezzi bassissimi. Forniva i veli a Borraceri e fece le tende e una tovaglia del bar per la pubblicità Lavazza di Testa. Poi fece tende da sole e tele per gli ombrelloni degli ombrellai di Pontedera. Nel 1964 mette i telai meccanici, in 7 anni paga il mutuo. Nel 1982 inizia a calare la richiesta, il magazzino è pieno e non si vende. Il suo prodotto era di nicchia e i giovani non lo compravano più. Lavorava con gli ospedali, ma da quel momento non più perché era iniziata l’epoca delle tangenti politiche. Nel 1988 chiude definitivamente.
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