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In uno dei numerosi fascicoli concernenti opere pubbliche e private nella categoria dedicata ai Lavori pubblici, troviamo, tra le altre, un’istanza che attira l’attenzione data la natura del disegno collegato.
Si tratta di una richiesta fatta dall’abate Giuseppe Botto di Rovrè, il quale richiamando il fatto che in una casa di sua proprietà nel quartiere Albussano si trovano le scuole “infantili ed elementari”, porge istanza di praticare un nuovo accesso alla casa.
Si tratta di un edificio tuttora esistente nella piazza detta allora “dell’Imbuto”, oggi piazza Gerbido, all’attuale civico 1.
La risposta del Municipio si fa attendere qualche settimana, date le verifiche richieste dalla richiesta (se il sito di terreno fosse o meno di pubblica proprietà): il 31 luglio 1852 il Comune autorizza l’opera.
Si trattava di conferire maggiore dignità all’ingresso delle scuole dell’opera Associazione di carità per gli asili d’infanzia, fondata qualche decennio prima dal benefattore Giacomo Nel.
A dire il vero, il risultato è di un certo pregio: le forme di sapore rinascimentale conferiscono dignità alla palazzina, grande, ma poco significativa nella sua facciata sul piazzale. Ancora oggi il portale di pietra , seppure un po’ ammalorato, attira lo sguardo di chi visita lo slargo, su cui si affacciano alcuni edifici e che consente una bella visuale sull’abside della chiesa di San Giorgio.
Con l’occasione, stiliamo due note sul committente, il cavaliere Giuseppe Botto di Rovrè o Rovere. Costui, nativo di Torino (1791), ordinato sacerdote nel 1815, si era laureato in teologia nel 1818. Sappiamo che nel 1824 era stato amministratore del manicomio di Torino, come anche un parente (forse il padre), Carlo Emanuele Botto di Roure, dal 1793 al 1801. Dalla “Gazzetta Piemontese” del 14 gennaio 1833 sappiamo che il re nel dicembre dell’anno precedente aveva nominato il cavaliere consigliere della facoltà di teologia dell’Università. Verso la fine dell’Ottocento, il Rovrè fu abate di San Vittore a Vercelli. Di lì a poco venne a morire: il funerale si tenne nel 1877 nella chiesa della SS. Annunziata di Torino.
Al nome dei Rovrè/Rovere/Roure è legato un piccolo mistero. L’altro lato della loro casa, che dà su via San Giorgio, almeno fino al 1961 era caratterizzato da una porta davvero pregevole (civico 29), di stile rinascimentale, risalente al secolo XVI. Ebbene, la porta è scomparsa da decenni, probabilmente è stata venduta a qualche antiquario buongustaio!
Segnatura archivistica: categoria X Lavori pubblici, fasc. LP992
Antica segnatura: cartella 34, fascicolo I “Ornato piani e disegni”
Datazione del documento: 1852, giugno 6, Torino
Titolo: Istanza per la costruzione di un nuovo accesso alle scuole infantili ed elementari
Forma: foglio di formato protocollo
Lingua: italiano
Restauri: nessuno
Mostre: nessuna
Bibliografia: G. CAPPELLETTO, Architettura di Chieri, scheda su casa Botto, snp
Archivio Storico Comunale
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0119428404